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ARTE E CULTURA Arezzo / Dal 27 ottobre al 25 novembre a Vaiano la mostra "La vita dolce"
Dal 27 ottobre al 25 novembre a Vaiano la mostra "La vita dolce"
Pubblicato il
22/10/2018
ARTE E CULTURA
VAIANO (PO) - Alla scoperta della Val di Bisenzio turistica tra natura, ville e sapori con la mostra, promossa dal Comune di Vaiano e dalla Fondazione CDSE, che apre i battenti sabato 27 ottobre alle 15:30 alla villa del Mulinaccio (fino al 25 novembre).
La vita dolce, questo il titolo dell’allestimento racconta gli albori del turismo in Val di Bisenzio fra la fine dell’Ottocento e il Novecento con un ricchissimo corredo di immagini, fra cui quelle messe a disposizione dalla sezione del CAI di Prato Emilio Bertini, e di documenti d’archivio, compreso il patrimonio dell’Archivio di Stato di Prato.
Alla mostra è legato un ricco calendario di eventi per tutto il mese di novembre, eventi incentrati sui prodotti del territorio e che si svolgono tutti alla Villa del Mulinaccio di Vaia-no. Dalla festa d’autunno con le castagne al concorso dedicato all’olio, dalla caccia al te-soro in villa ancora alla scoperta delle olive e dell’olio, alle degustazioni e al mercato di Re Tartufo, una delle preziose eccellenze della Va di Bisenzio.
La mostra, una serie di eleganti pannelli corredati dalle splendide immagini d’epoca, rac-conta la vita nelle ville della Val di Bisenzio, la dolcezza di vacanze d’altri tempi, fra pas-seggiate e conversazioni nei giardini. Una delle ville protagoniste dell’allestimento è proprio il complesso cinquecentesco del Mulinaccio. La villa vanta un’antica tradizione di ospitalità estiva delle nobili casate fioren-tine che nei secoli l’hanno posseduta: prima i banchieri Sassetti, Francesco e Cosimo - che ne avevano seguito la costruzione dal 1476 - e Filippo Sassetti che nella prima metà del Cinquecento dal Mulinaccio scrisse lettere bellissime, poi gli Strozzi e infine, dal 1660, la famiglia Vai che aggiunse il ninfeo e l’edificio della tinaia. La villa rimase un buen retiro aristocratico, luogo ideale per rigenerare il corpo e lo spirito, fino all’estinguersi della fami-glia nel Novecento, ma nell’800 Giuseppe Vai ebbe anche il tempo di trasformarla in una moderna fattoria, con nuove colture e tecniche (come la spremitura dell’olio a freddo) nell’ottica di maggiore produttività e guadagno.
C’è poi la residenza prediletta dei Buonamici, villa San Gaudenzio, costruita su un complesso di antiche fortificazioni medievali e ristrutturata dal capostipite Buonamico, lanaiolo fiorentino che fece fortuna a Prato. I Buonamici, che tradizionalmente salivano a Sofignano per la villeggiatura estiva in occasione della grande festa del 26 giugno, erano abituati alle allegre brigate e ai piaceri della tavola: nel Cinquecento avevano ospitato il poeta Agnolo Firenzuola gaudente commensale, le spedizioni del vino aleatico della Vigna delle Veneri a Galileo Galilei, documentate dall’epistolario personale dello scienziato, e i ban-chetti allestiti per i generali delle armate napoleoniche nel 1799. Tutti godevano delle delizie che la campagna valbisentina offriva: dai funghi prugnoli e tartufi della Calvana, fino al famoso vinsanto dal profumo intenso fatto appassire sulle stuoie nella grande tinaia.
L’antica villa di Calcinaia sulla via di mezza costa a Sofignano fu ricomprata all’asta dal diplomatico fiorentino Pietro Del Bello e divenne così villa del Bello. Ristrutturata, dotata di ninfeo e arredata in stile liberty, aveva un curatissimo giardino abbellito da un maestoso cedro ancora oggi esistente e un “giardino d’inverno”, con una grande serra sul lato della Calvana. Erano i luoghi prediletti di Enrichetta e Assuntina Del Bello che tra le due guerre, ritiratesi in solitudine, presero abitudini stravaganti: si alzavano a mezzogiorno, cenavano alle due di notte e rimanevano sveglie a fare concertini fino all’alba, per poi vestirsi di tutto punto e andare a messa su una treggia trainata dalle vacche di razza Calvanina.
La mostra è aperta sabato e domenica ore 15-19.
Per informazioni
Te. 0574/942476
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