A Palazzo Ducale di Lucca la mostra "100 anni di sapori toscani nel mondo"

   

ARTE E CULTURA

LUCCA - La storia dell’emigrazione toscana “letta” e interpretata attraverso il cibo, i mutamenti delle abitudini alimentari, l’introduzione nella ‘dieta’ di nuove pietanze, nonché i primi mestieri legati alla ristorazione e all’uso dei prodotti coltivati nella nostra regione. E’ un interessante e articolato percorso di vita e di cultura gastronomica, quello allestito sotto il loggiato di Cortile Carrara, a Palazzo Ducale, che si snoda tra storie di emigrazione, “di fame”, di cibo, antichi mestieri e sogni di una vita migliore. Una rassegna - intitolata “100 anni di sapori toscani nel mondo - che sarà inaugurata sabato 12 settembre, alle 17 nel Museo Paolo Cresci, che ha sede proprio nel complesso architettonico, alla presenza del presidente della Fondazione Cresci Alessandro Bianchini e dei rappresentanti della Regione Toscana. L’appuntamento è organizzato e promosso dalla Fondazione Cresci per la storia dell’emigrazione italiana. L’ideazione della mostra è di Marinella Mazzanti mentre il coordinamento generale è curato dall’arch. Pietro Luigi Biagioni, direttore della Fondazione Cresci. La rassegna espositiva è stata commissionata dalla Regione Toscana e dai Toscani nel Mondo alla Fondazione Cresci ed ha ricevuto il patrocinio di Expo Milano dove la mostra sarà allestita tra gli eventi collaterali della manifestazione internazionale. La rassegna è organizzata in numerosi pannelli informativi i quali costituiscono un itinerario che parte dalla storia della nostra tavola e del cibo (tra i tasselli fondamentali del bagaglio culturale dell’emigrante di fine Ottocento), fino ai prodotti dell’eccellenza gastronomica toscana venduti come prelibatezze nei migliori market e negozi di tutto il mondo. In mezzo sono rappresentate la Toscana agli albori dell’emigrazione, i primi gestori di trattorie e i primi ristoratori, gli agricoltori che cominciarono a diffondere il gusto toscano, i gelatai, i ristoranti toscani dagli anni ’70 ad oggi in America del Nord, in Europa, in Asia e in Australia. Impreziosiscono queste testimonianze, poi, i focus informativi dedicati al vino, all’olio di oliva e alla carne chianina, oltre ad altri prodotti di punta della nostra tradizione culinaria come il farro, la cacciagione, la castagna e il pane toscano.
Lucca e la Lucchesia in questo escursus documentario fanno la parte del leone nel panorama toscano con i gelatai e i fish and chips di Barga, i numerosi ristoratori provenienti dal capoluogo e dalla Versilia, ed anche per il ruolo che hanno avuto gli importatori di olio di oliva, artefici fin dai primi anni del ‘900 alla diffusione di questo fondamentale prodotto della dieta mediterranea. Il concept grafico della mostra e l’allestimento sono firmati da Nino Cannatà, mentre il progetto grafico è di Progetti Digitali. La rassegna espositiva resterà aperta ad ingresso libero, con orario continuato (8-19:30) fino a sabato 19 settembre. Successivamente sarà a disposizione delle Associazioni dei lucchesi e dei Toscani nel mondo che la circuiteranno nelle loro sedi in tutti i continenti.

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