ARTE E CULTURA Toscana
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ARTE E CULTURA Toscana / Dal 2 dicembre al 6 gennaio a Viareggio la mostra "Hallelujah Toscana"
Pubblicato il
26/11/2018
Dal 2 dicembre al 6 gennaio a Viareggio la mostra "Hallelujah Toscana"

Marco Paoli ha viaggiato tanto in giro per il mondo, per piacere e per lavoro, dall’Amazzonia all’Ethiopia, suo ultimo progetto, durato oltre cinque anni. Dopo tanto peregrinare si è ricongiunto con la sua terra d’origine, la Toscana.
Hallelujah Toscana è un’esplorazione nel profondo, un racconto di una Toscana misconosciuta, fatta di contraddizioni, sfumature, bellezze fuori dall’iconografia classica conosciuta in tutto il mondo. Una Toscana antica e contemporanea, suggestiva e romantica ma anche dolorosa e misteriosa, un atto d’amore. “In questo viaggio - racconta Marco Paoli - ho ritrovato la meraviglia, lo splendore nascosto ai più; ma ho visto e sofferto anche l’abbandono in tutta la sua potenza. Gloriosi passati sepolti e dimenticati; rovine, resti, splendidi edifici dismessi e lasciati a loro stessi. Dove le tracce dell’umanità si perdono e la natura, indisturbata, trionfa… Il titolo è importante, è un gioco di equilibrio tra il sacro e il profano, come nel testo di Leonard Cohen. Hallelujah è un inno, una semplice esclamazione. Talvolta è sarcastica, magari polemica”.
In questa sede troviamo una selezione di circa trenta immagini esclusivamente in bianco e nero, ormai cifra stilistica del fotografo, dove la presenza umana è volutamente assente, anche se l’uomo è l’artefice di ciò che viene fermato in questi scatti. Ci sono le atmosfere spettrali di alcune ville e dei loro giardini, come Villa Schifanoia a Firenze, Villa Corsini a San Casciano, Villa Garzoni a Collodi, Villa Mansi a Lucca, abitate da silenti sculture rivestite di muschio. Ci sono: il parco di Celle con le sue opere contemporanee, il marmo vivido delle cave di Carrara, la Fonte delle Fate a Poggibonsi dove galleggiano i coccodrilli e i corpi rannicchiati di Mimmo Paladino, ma anche il Padule di Fucecchio, il carcere di Pianosa. C’è la nebbia che avvolge ogni cosa; c’è l’acqua con le sue sorgenti; ci sono alberi che arrivano fino al cielo; radici nodose che arrivano in profondità. C’è una “silenziosa malinconia” nelle evocative immagini di Marco Paoli, che appaiono così libere di rivelare quelle emozioni nascoste che solo un paesaggio incontaminato sa regalare. Ma c’è anche il mistero di ex ospedali psichiatrici, come quello di Volterra, dove ancora rimangono tracce dei graffiti di NOF4 (così si firmava Oreste Fernando Nannetti, che li realizzava con la fibbia della sua divisa, paziente del manicomio dal 1959 al 1973), di isole, cimiteri, statue… elementi che stanno a simboleggiare che qualcosa in passato c’è stato. Il tutto puntualmente accompagnato in questo percorso dai versi potenti e evocativi di Alba Donati.
Orari: dal mercoledì al sabato dalle 15:30 alle 19:30, domenica dalle 9:30 alle 13:30 - dalle 15:30 alle 19:30. Lunedì e martedì chiuso. Giorni di chiusura: 25 e 26 dicembre - 1 gennaio.
Ingresso libero.
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