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Dal 10 luglio all'8 settembre a Prato la mostra di Simone Pellegrini

Pubblicato il 09/07/2019
   

Prato mostra di Simone Pellegrini
ARTE E CULTURA

PRATO - Il Museo di Palazzo Pretorio ospita la prima mostra personale a Prato di Simone Pellegrini. L’esposizione si inserisce all’interno di Pretorio Studio, il progetto che dal 2016 apre all’interpretazione di artisti contemporanei il patrimonio artistico e culturale delle collezioni conservate al Museo. Nonostante l’intensa attività espositiva del pittore bolognese, questo è il suo primo intervento in un museo di arte antica e moderna i cui esiti si concretizzano nella produzione di un nuovo grande lavoro, accompagnato da alcune selezionate opere realizzate dal 2013 al 2019.

I lavori di Simone Pellegrini evocano paesaggi arcaici, cosmogonie e cartografie che richiamano iconografie antiche, mistiche e pagane. Le sue opere sono uno scavo archeologico nella memoria collettiva e inconscia; talvolta è stato riferito alla psicologia e alla psicanalisi, dalle teorie sulla sessualità di Freud agli archetipi di Jung. Il processo tecnico e produttivo sembra rispettare leggi e rituali, dalla rigida e ricorrente grammatica triadica dei colori primari, alla scelta del monotipo (dal greco antico, unica impronta), una matrice creata dall’artista per realizzare singoli brani della composizione, usata un’unica volta e poi distrutta. Nella ricchezza e mutevolezza delle sue rappresentazioni antiche, allegoriche e sacre, la collezione del museo sembra celare e sollecitare questo tipo di lettura. In particolare, il titolo si riferisce a uno dei suoi reperti più enigmatici: una parete di segni indecifrabili probabilmente risalenti al XIV secolo, tracciati dagli imputati in attesa di ricevere la sentenza del Pretore. L’edificio oggi sede del Museo era infatti in passato residenza dei Magistrati e la sala in cui si trovano i graffiti era anticamera del tribunale. In diritto, l’espressione “in giudicato” significa “definitivo” ma se pronunciata, sembra alludere a ciò che in realtà è ancora passibile di giudizio e discussione, evocando l’ambivalenza di una lettura rigida o “inconchiusa” del passato. La mostra, allestita nella prima sala al piano terra in cui inizia e termina il percorso espositivo del Pretorio, con il suo denso immaginario sottinteso, ne anticipa e completa la visita. Ingresso libero. La mostra sarà visibile dal10 luglio all'8 settembre.



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