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Dal 30 novembre al 1 marzo a Firenze la mostra "Picasso. L’altra metà del cielo"

Pubblicato il 28/11/2019
   

Firenze mostra Picasso. L’altra metà del cielo
ARTE E CULTURA

FIRENZE - Uno sguardo sull’artista e il suo rapporto con il mondo femminile attraverso gli scatti di uno dei più affermati fotografi del Novecento: questo il tema scelto dalla città di Firenze per celebrare il genio del maestro spagnolo e del grande fotografo irlandese con l'esposizione "Picasso. L’altra metà del cielo. Foto di Edward Quinn", in programma dal 30 novembre 2019 al 1 marzo 2020, presso il Museo Mediceo di Palazzo Medici Riccardi.

L'esposizione è il frutto dell’insolita amicizia che legò Picasso a Edward Quinn, come spiega il nipote ricostruendo il loro primo incontro avvenuto in Costa Azzurra: «“Lui, il ne me dérange pas”, (“non mi disturba”) racconta Picasso dopo che, il 23 marzo 1953, lo aveva fotografato per la prima volta durante il suo lavoro. Così Quinn divenne uno dei pochi fotografi a cui fu permesso di fotografarlo durante il lavoro e che era accettato nella sua vita privata». L’esposizione - che annovera una corposa serie di scatti realizzati da Edward Quinn (Dublino 1920 - Svizzera 1997), il fotoreporter che seguì Picasso (1881 - 1973) in Costa Azzurra e lo ritrasse per circa vent’anni - presenta un’ottantina di foto (due i formati in mostra: 40x50 e 30x40 cm) che raccontano un Picasso intimo e privato, svelando, in particolare, il suo complesso rapporto con l’universo femminile: il maestro è ritratto fra le sue donne, amanti e amiche, fra i suoi figli, frutto di molte passioni nel corso degli anni, ma anche fra i tanti amici e conoscenti che popolavano le sue tele così come le tavolate imbandite e le spiagge davanti al mare. Le foto provengono dall’Archivio Quinn di Zurigo e sono state selezionate dal curatore della mostra, Wolfgang Frei, nipote del fotografo. «Anche se  Quinn - racconta ancora Frei - era un caro amico, non era quasi mai possibile fissare con lui per tempo un appuntamento. Spesso Picasso dava l’ordine di non essere disturbato. Quasi tutte le visite erano impreviste e improvvisate. Questo però era in linea col modo di lavorare di Quinn: i suoi scatti non avevano infatti bisogno di lunghi preparativi tecnici. Non faceva uso del treppiede e si rifiutava di illuminare artificialmente gli ambienti e far posare Picasso. L’obiettivo era quello di mostrare in quali condizioni l’artista creava le sue opere». Aperto tutti i giorni dalle 9  alle 19. Chiuso il mercoledì.  Costo biglietto. Intero 10 euro. Ridotto 6 euro. Gratuito per i giovani fino ai 17 anni. Info: tel. +39 055 2760552.



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