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ARTE E CULTURA Arezzo / Dal 2 giugno al 21 dicembre a Firenze la mostra "Kevin Francis Gray"
Dal 2 giugno al 21 dicembre a Firenze la mostra "Kevin Francis Gray"
Pubblicato il
10/06/2020
ARTE E CULTURA
FIRENZE - Il Museo Stefano Bardini, dal 2 giugno al 21 dicembre 2020, presenta la mostra Kevin Francis Gray, curata da Antonella Nesi e dedicata all’artista di origini irlandesi. Promossa dal Comune di Firenze, è organizzata da Mus.e in collaborazione con Eduardo Secci Contemporary, grazie al generoso supporto di Moaconcept. La presenza delle opere di Kevin Francis Gray a Firenze testimonia e conferma il ruolo di primissimo piano che la città riveste nell’ambito della promozione dell’arte contemporanea. “Avremmo dovuto inaugurare questa mostra a marzo - sottolinea l’Assessore alla cultura Tommaso Sacchi - ma la pandemia ce lo ha impedito sbarrando le porte dei musei. Ora che il Bardini ha riaperto siamo finalmente pronti ad accogliere i visitatori e mostrare loro le opere di uno scultore del nostro tempo che si ispira ai grandi classici fiorentini e italiani, seguendo il fil rouge del percorso intrapreso negli ultimi anni dalla nostra città nella sua costante apertura e incessante dialogo nei confronti del contemporaneo”. “Con la mostra di Gray al Museo Bardini - dichiara il Presidente di Mus.e Matteo Spanò - prosegue i progetto di promozione dell'arte contemporanea a Firenze nonostante le mille difficoltà del momento. Siamo onorati di aggiungere un altro capitolo a questa bellissima avventura”. Il profondo legame che sussiste tra Kevin Francis Gray e il territorio toscano è testimoniato dai lunghi anni di collaborazione tra l’artista e gli studi di lavorazione dei marmi di Pietrasanta. Ma è per la prima volta che, grazie a questa mostra, l’artista espone le proprie opere sul territorio fiorentino, alla ricerca di un dialogo diretto con i grandi maestri del passato. Nelle sale del Museo troviamo oltre venti lavori realizzati con diversi tipi di marmo: statuario, di Carrara, bardiglio, marquina oltre ad un’opera in bronzo. La devozione dell’artista nei confronti dell’arte del passato è testimoniata non solo dall’uso dei materiali, ma anche da quell’amore nei confronti dell’effimero, delle pose classiche e dei soggetti come magicamente avvolti da un velo atemporale. Allo stesso tempo le statue rivelano però la loro natura più contemporanea: l’uso del non finito, la distorsione dei tratti somatici o la loro velatura ci mettono in contatto con la parte più umana e allo stesso tempo misteriosa del lavoro di Gray. E’ proprio grazie a questa compresenza di passato e presente che le opere creano qui un legame con la classicità mantenendo quel contatto necessario col mondo contemporaneo e dimostrando così come una riconciliazione tra questi due mondi apparentemente opposti, sia non solo possibile, ma sempre più auspicabile. Orario mostra (per il mese di giugno): sabato/domenica/lunedì: 15-20 (ultimo ingresso ore 19).
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