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Dal 13 al 20 luglio a Sansepolcro la mostra di Alejandra Basso

Pubblicato il 29/06/2018
   

Sansepolcro mostra fotografica di Alejandra Basso Arezzo
ARTE E CULTURA

SANSEPOLCRO (AR) - Torna visibile in Valtiberina l’intensa testimonianza creativa della fotografa italo-argentina Alejandra Basso che in questa occasione espone a Sansepolcro nella centralissima sala di Palazzo Pretorio. Una fortissima denuncia, quella che Alejandra propone a chi guarda i suoi lavori in questa mostra, a partire dal vernissage in programma venerdì 13 luglio alle 18:30 e aperta fino a venerdì 20 luglio.

L’autrice con questi suoi scatti e composizioni fotografica comunica, anzi urla la sua rabbia verso l’indifferenza dell’uomo nei confronti del nostro pianeta. I suoi lavori costituiscono una sintesi drammatica: incuria, sporcizia, smog, inquinamento, questi gli elementi richiamati dalle sue immagini: estremo appello nel tentativo di scardinare l’indifferenza di troppi davanti al degrado apparentemente inarrestabile della nostra casa Terra. E allora ecco gli aspetti espressi con forza e determinazione da Alejandra: il tempo, simboleggiato ad esempio da un orologio abbarbicato su una scala di corda davanti a un paesaggio magmatico, postnucleare. 

E poi ci sono i rifiuti, segno tangibile del futuro che ci aspetta: ci rassegneremo davvero ad essere soffocati e sepolti dagli avanzi della nostra follia collettiva? E ancora: la plastica che inconsapevolmente ingeriamo in dosi minime ma costanti, gli animali ridotti a scheletri deambulanti, le carte da gioco a ricordarci che stiamo giocando la nostra ultima partita. Tutte espressioni concettuali, queste, del messaggio che Alejandra Basso con testardaggine, forza di volontà e forte impulso creativo lancia con le sue foto. La prospettiva è di rendere questa esposizione itinerante per portare il messaggio in altri luoghi. L’esposizione sarà introdotta dal poeta tifernate Simone Cumbo; suoi questi versi citati anche nella locandina della mostra: “Devastando montagne;/nel frantumare rocce,/cumuli di pietre/Nasceranno più fiori/da quelle macerie?” il tutto per riflettere, indignarsi e quindi agire.




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